L’approccio transculturale della psicologia nei contesti di migrazione
La cultura è l'insieme di conoscenze, credenze, valori, norme e pratiche che vengono condivise da un gruppo umano. Essa influenza il modo in cui gli individui percepiscono il mondo circostante e plasma l’identità stessa dei soggetti. La psicologia transculturale è quella disciplina che studia l’interazione tra la cultura e la psiche, approfondendo il legame esistente tra il benessere psicologico e i fenomeni culturali. Questa branca della psicologia diviene particolarmente rilevante nel contesto delle migrazioni forzate, poichè i soggetti sono spesso esposti a traumi e difficoltà che devono essere letti in relazione al proprio universo simbolico. La psicologia transculturale offre strumenti di intervento che tengono conto delle costruzioni culturali di cui il soggetto è portatore. La posizione dell’operatore deve essere quella di decentramento culturale, cioè di sospensione del giudizio verso l’Altro, cogliendo il suo universo simbolico-culturale. L’approccio transculturale facilita la creazione di un rapporto di fiducia con i pazienti in quanto essi non si sentono giudicati, e ciò li aiuta nel loro processo di guarigione.
Il corso di Psicologia Transculturale offerto da INTERSOS Lab, è un’opportunità fondamentale per i professionisti del campo che operano in contesti multiculturali, offrendo loro strumenti teorici e pratici per supportare le persone migranti. Il corso, in partenza dal 27 novembre, si articola in 4 giornate di formazione, tenute dalla psicologa Cristina Ialongo con interventi delle organizzazioni partner Etna, Crinali e di colleghi INTERSOS da missione estera. In particolare, il corso si concentrerà sulla necessità di un approccio transculturale nella pratica psicologica, che tenga conto delle barriere culturali e linguistiche, delle differenze nei valori e nei costumi e del modo in cui i traumi vengono vissuti e interpretati in contesti culturali differenti.
Alessandra Izzo, neolaureata in Psicologia e Salute ed autrice di una tesi sulla violenza di genere subita dalle donne migranti lungo la tratta, ha frequentato il corso di Psicologia Transculturale nella scorsa edizione. Oltre ad averle offerto strumenti indispensabili per l’approfondimento del suo lavoro di ricerca, la frequenza del corso le ha permesso di conoscere la dott.ssa Cristina Ialongo, psicologa ad INTERSOS Lab e formatrice del corso, che le ha rilasciato una breve intervista utile al fine del suo lavoro di tesi. Nella sua ricerca, Izzo mette in luce la fragilità delle donne migranti vittime di violenza sia fisica che psicologica nel percorso migratorio. Come spiega anche Cristina Ialongo, l’approccio transculturale risulta essenziale nell’affrontare il trauma post-migratorio, risultato di sfruttamento sessuale, abusi, e pressione psicologica e violenza emotiva. Infatti, come sottolineato anche nell’intervista riportata nella tesi “la dott.ssa Ialongo, racconta quanto sia importante instaurare una relazione terapeutica non improntata sul racconto della violenza e sottolinea il ruolo chiave delle mediatrici culturali formate, soprattutto perché si tratta di donne loro stesse provenienti da quella cultura. Spesso, infatti, le donne si preoccupano del fatto che l’operatrice possa non comprendere i simboli, i riferimenti e i significati emotivi e culturali presenti nei loro racconti, temendo quindi di essere giudicate”.
Il corso di Psicologia Transculturale si concentra poi sull’accesso ai servizi e sulle barriere culturali e burocratiche che ne impediscono la fruizione, limitando le richieste di aiuto da parte delle beneficiarie. Come emerge infatti dalle interviste contenute nel lavoro di ricerca di Izzo, spesso le donne migranti faticano ad accedere ai servizi a causa di ostacoli linguistici e timore di essere vittime di stigma sociale. La mancanza di mediatori culturali adeguatamente formati presso le strutture pubbliche può compromettere infatti i percorsi di guarigione di queste donne. La tesi ad esempio fa specifico riferimento al fatto che il possibile invio delle beneficiarie verso i servizi del consultorio non adeguatamente preparati in ottica transculturale rischia di perdere di senso, per esempio “se le operatrici di quel consultorio non sono preparate ad affrontare temi come la mutilazione genitale femminile”. La dott.ssa Ialongo invita quindi a ragionare sul potenziamento e formazione specifica degli/delle operatori/operatrici sanitari, in modo da garantire una comprensione dell’Altro che eviti giudizi e incomprensioni. Proprio per questo il corso di Psicologia Transculturale di INTERSOS Lab si rivolge a coloro che hanno una formazione psico-socio-sanitaria e/o che lavorano in contesti di accoglienza e a forte presenza migratoria. Il corso permette ai professionisti del settore di sviluppare una maggiore consapevolezza delle dinamiche psicologiche e sociali legate alla migrazione e alle vulnerabilità che vi sono legate.
Il corso sarà erogato da remoto con la possibilità di seguire anche in presenza gli ultimi due incontri, e verrà videoregistrato per permetterne una fruizione completa. La didattica sarà frontale ma con presentazione e analisi di casi studio e role plays, al fine di far confrontare i partecipanti con situazioni reali che è possibile incontrare nei propri contesti lavorativi. Se vuoi approfondire la conoscenza delle delle dinamiche culturali e della loro influenza sui processi psicologici, iscriviti al corso di Psicologia Transculturale.
Per ulteriori informazioni consulta la pagina del corso sul nostro sito o scrivi a formazione@intersoslab.it
Un ringraziamento speciale ad Alessandra Izzo per la condivisione della sua ricerca e materiale di tesi.